Si dice che l’uomo abbia iniziato a fare della speculazione filosofica quando ha recuperato tempo dal lavoro quotidiano e ha trovato il modo di interrogarsi sulla sua presenza sulla terra. Le religioni si sarebbero formate a partire dalla necessità di comprendere il perché di certi avvenimenti, inspiegabili per una mente priva di riferimenti scientifici avanzati come quelli odierni. Eppure, al tempo di Cicerone, in un’epoca appena antecedente alla nascita di Cristo, i potenti romani già si burlavano della religione ufficiale e persone come Giulio Cesare, politico navigato e senza scrupoli, la utilizzavano per la propaganda politica.
L’arte viene dopo se vogliamo: come manifestazione non della nostra primitiva istanza artistica, ma della nostra capacità e del nostro desiderio di interpretare il mondo e di mostrare agli altri come lo interpretiamo. Eppure tutte queste verità rivelate o presunte, tutte di fabbricazione umana, non bastano a cancellare le vere verità sulla vita in generale.
Maschi e femmine vivono per riprodursi
Come ogni animale e ogni essere vivente del nostro pianeta, anche la specie uomo sta sul pianeta per riprodursi. L’istinto di riproduzione è forte perché gli uomini come gli altri esseri viventi hanno il sentore della caducità della vita, ma non in senso filosofico. In senso chimico e fisico noi uomini avvertiamo il senso del tempo, siamo consci dell’entropia, per cui sappiamo che ieri è un giorno in meno rispetto al domani e che quindi siamo programmati per andare oltre. Non potendo vivere oltre la morte, facciamo il meglio per preservarci: cioè ci riproduciamo.
L’istinto riproduttivo è preponderante
Tutte le tecniche di corteggiamento e di sopravvivenza sono dominate dall’istinto riproduttivo. Tutto ciò che produciamo, in ultima analisi, è volto alla riproduzione, anche quando non ci sembra. Il fine ultimo della nostra esistenza è proprio questo: il che significa che a un certo punto ci muoviamo per trovare un partner, o cerchiamo occasioni lavorative migliori e il successo per trovare partner migliori dal punto di vista evolutivo.
Tutte le religioni esistenti sono state create dall’Uomo
È giusto rispettare la fede, apprezzando chi in essa ripone delle speranze ammirevoli, ma in verità non esiste alcuna religione al mondo, alcun credo che sia stato realmente rivelato a qualcuno. Non esiste una sola religione che si si rivelata a tuti contemporaneamente, è sempre passata o per l’interpretazione dei “dotti” (le classi sacerdotali) per le rivelazioni dei profeti, come ad esempio le grandi religioni monoteiste.
Il socialismo e il comunismo sono ideologie da poveri illusi
Dei socialisti e dei comunisti si dice lo stesso dei poeti: il socialismo è una infatuazione che deve passare una volta diventati adulti. E perché? Perché l’uomo, pur essendo un animale sociale e cooperativo, è tendenzialmente individualista. Tende cioè ad accumulare vantaggi evolutivi per trasmettere i migliori geni possibili, non bada alla condivisione. Inoltre dal punto di vista politico il socialismo è contraddittorio: chi lo difende fa leva sulle classi meno agiate per ottenere consensi. Ma è evidente che chi fa leva sulle classi meno agiate, per mantenere il consenso debba sempre sperare di aver di fronte delle persone povere e bisognose. Tutti gli studi poi dimostrano che chi si arricchisce ed entra nel ceto medio o nell’alta borghesia, è portato a difendere i propri interessi con maggior durezza di chi appartiene a quella fascia sociale da più tempo, votando partiti che difendono la sua ricchezza (in genere di centro-destra).
Alle donne piacciono gli uomini ricchi
E molto. E non piacciono perché incidentalmente hanno i soldi, ma perché sanno che possono ricavare un vantaggio evolutivo per sé e per la prole, unendosi a un uomo che può provvedere a loro in modo munifico. Inoltre, l’uomo ricco non piace in quanto tale (altrimenti le donne non sposerebbero mai uomini poveri, come avviene quotidianamente), ma in quanto dimostra con la propria ricchezza di avere i geni giusti, sia che sia diventato ricco da sé, sia che abbia ereditato quella ricchezza.
Le bellezza interiore non esiste
Essere belli dentro è da sfigati. O meglio: è il classico ripiego dei brutti. Nella realtà chi è brutto o ha una menomazione fisica tende a essere prevaricato in ogni ambito, ha minori chance di diventare ricco e possibilità molto ridotte di riprodursi con qualcuno/a che possa migliorare il suo scarso pool genetico. Per questo si dice che chi si somiglia si piglia, perché da un certo punto di vista è difficile migliorare il proprio corredo genetico di tanto. A meno di non avere successo (si veda ad esempio Bernie Ecclestone, boss della formula 1, miliardario e le sue compagne).
Chi si somiglia si piglia
Se notate, la maggior parte delle coppie tende ad assomigliarsi. Diversi studi dimostrano che le persone che si assomigliano, anche fisicamente, tendono a mettersi insieme. Dal punto di vista sociale questa tendenza è molto più marcata: le classi agiate tendono a vivere nello stesso quartiere, formando isole esclusive, ma lo stesso si può dire delle classi meno agiate, che tendono a chiudersi nei loro quartieri (slum). Pensate a Beverly Hills o alle favelas di Rio de Janeiro, per esempio.
La bellezza fisica conta, eccome
Chi dice che la bellezza non conti, sappia che sta mentendo, di proposito o meno. Oppure è tremendamente ingenuo. Uno studio americano ha rivelato che imputati di bell’aspetto, maschile o femminile, tendono a ricevere pene molto meno severe dalle giurie popolari. La bellezza fa diventare ricchi. La maggior parte degli attori e delle attrici fanno un lavoro che dà loro fama e non è affatto pesante, ben pagato e socialmente in vista: si può scommettere che la maggior parte di loro è di bell’aspetto. Lo stesso vale per i conduttori e le conduttrici dei telegiornali. Chi ha un bell’aspetto trova più facilmente lavoro e ha paghe nettamente più alte. In un circolo sociale le belle ragazze e i bei ragazzi sono sempre tra i più popolari.
Le donne vogliono far sesso esattamente come gli uomini
I maschi hanno la tendenza a credere che le loro compagne siano estremamente soddisfatte della vita sessuale con essi, ma spesso ignorano che hanno fantasie molto più profonde e che desiderino fare sesso esattamente come loro. Questo è dovuto al fatto che la donna è naturalmente programmata a decodificare gli uomini e scegliere quelli migliori per l’accoppiamento. Accoppiamento che però, a differenza della gran parte del mondo animale, è tendenzialmente monogamo, utile al mantenimento della prole. Che gli uomini e le donne siano monogame, ma infedeli lo si deve probabilmente al fatto che l’aspettativa di vita si allunga sempre di più e l’esigenza di accompagnare la prole fino alla matura età consente maggiori occasioni per delle relazioni stabili (anche se non “sacralizzate” dal matrimonio). Che gli umani siano tendenti alla monogamia lo dimostra anche il fatto che tra tutti gli animali, i figli degli uomini sono tra i più fragili. Un cucciolo di leone da solo ha molte più probabilità di sopravvivenza di un neonato al 24esimo mese di vita.
I maschi sono superiori alle femmine
Il motivo per cui le società umane sono perlopiù maschiliste non è dovuto al fatto che i maschi si sono riuniti qualche secolo fa e hanno deciso di sopraffare le femmine. La loro preminenza dipende dal dimorfismo, parecchio accentuato. Tuttavia l’uomo, essendo un animale sociale, ha organizzato la propria società in modo che dalla forza bruta si sia passati all’intelligenza e alla furbizia, come armi principali per avere la meglio sui propri simili, nell’ambito della competizione per il miglior pool genetico. Così le donne oggi possono rifarsi sull’uomo con le armi usate dallo stesso: prestigio sociale, ricchezza, avvenenza, furbizia, carisma, intelligenza. Dipende dai casi e dalle situazioni. I maschi poi sono emotivamente più stabili ed è per questo che tendono avere migliori doti di comando, tuttavia le donne che riescono a raggiungere alti livelli lo devono a spiccate doti di carisma e intelligenza. Il maschilismo è un lento adattamento da una situazione nella quale dominava sempre il maschio, a una in cui questo dominio si va allentando.